METAMORPHOSIS

Quando la macchina fotografica di Federica Cocciro incontra il marmo rigenerato

Ti amo fin dal primo momento in cui ti ho visto. Eri un mucchietto di polvere bianca che mi scivolava via tra le dita. Con queste mani, le mie mani ti ho trasformato, ti ho reso liscio, rotondo, perfetto. Vero. Bellissimo, meraviglioso.

Bacio il tuo volto di pietra, accarezzo il tuo collo di marmo. Ho dormito con te, ho mangiato con te, ho vissuto a fianco a te. Volevo darti la mia forma, ma tu non hai la mia forma. Come me hai occhi, naso, labbra e orecchie. Hai capelli, spalle e piedi. Ma tu sei di più, sei divino. Non ti rovina il movimento, il disordine del mondo. Stai fermo qua, vivo e allo stesso tempo immortale.

Trasformami adesso tu, con la tua polvere. Con questa polvere rendimi uguale a te, una creatura di sogno. Sono finalmente pronta.